Attività di Orientamento

Io ancora ho idee confuse per il mio futuro, però vorrei riuscire a fare moltissime cose. Vorrei poter avere una bellissima famiglia ed avere un uomo che mi ami, vorrei conoscere persone nuove e girare il mondo! Per quanto riguarda il lavoro, non ho l’idee molto chiare; a scuola vado bene e quindi, molto probabilmente, continuerò a studiare e farò l’università. Un’altra cosa che amo fare è ballare, però non so se continuerò a farlo come lavoro oppure come hobby. Adesso continuo a studiare e a pensare ad un futuro stupendo, vivendo il presente giorno per giorno”. Questo scriveva un’alunna riguardo le sue aspettative per il futuro. In fondo orientare non è solo saper fornire informazioni sulle opportunità formative e professionali del territorio, o saper effettuare analisi complete ed approfondite dei diversi elementi soggettivi e di contesto che influenzano i processi di scelta, orientare è soprattutto accompagnare e sostenere l’alunno nella creazione di un progetto personale di vita realistico, verificabile e completo nei suoi elementi interni (obiettivi, tempi, azioni, interlocutori, risorse)

La scelta della scuola superiore rappresenta, per la quasi totalità dei ragazzi, il primo importante processo decisionale della loro vita.
Tale processo di scelta vede al suo centro, protagonisti, preadolescenti maschi e femmine, che dovrebbero essere ascoltati e sostenuti dalle figure adulte di riferimento, primi fra tutti i genitori e gli insegnanti. 

Il passaggio dalla scuola media alla scuola superiore è infatti un fondamentale momento di transizione e rappresenta, nella nostra società dai ritmi accelerati, forse l’ultimo rito d’iniziazione rimasto, un ingresso al tempo stesso precoce, simbolico ed istituzionalizzato nel mondo degli adulti. Come ogni rito di passaggio  necessita quindi di una o più guide  “anziane” (insegnanti, genitori, psicologi, parenti, giovani che hanno già effettuato il passaggio) che attivino una serie di azioni finalizzate all’ incremento delle informazioni a disposizione dei ragazzi e al tempo stesso creino occasioni di  ascolto, scambio e confronto utili allo scopo di rinforzare la motivazione personale e le capacità di auto-orientamento dei preadolescenti.

Rispondere alla chiamata della propria vita significa accogliere quel necessario disorientamento che mette in questione i cardini sui quali si muove la vita di ciascuno. “…il tempo è uscito dal proprio giunto” faceva dire Shakespeare ad Amleto, “che triste sventura essere nati per rimetterlo a posto“. Accettare la chiamata insita nella propria vita significa quindi accogliere la possibilità di varcare la visione monoculare che il proprio particolare angolo di visione dispone. Ogni cambiamento passa attraverso l’accettazione di questa grande perdita e del dolore che essa porta con sé. Altrimenti ciò che ci resta non è altro che la ripetizione della nostra vita in un eterno movimento vuoto e illusorio che rimane sempre uguale a se stesso.

La scelta della scuola media superiore (o, come si dice ora in modo più complicato, della scuola secondaria di secondo grado) è una decisione sofferta che spesso mette in crisi lo studente interessato e la sua famiglia. Certo, la scelta è importante e va valutata bene, analizzando almeno alcuni aspetti della situazione: 

1 – le tendenze personali, le competenze già acquisite, i gusti e le preferenze dello studente;

2 – le tipologie di scuole presenti sul territorio in cui si risiede (senza troppo farsi influenzare dalle voci che circolano: molte scuole hanno una “fama” migliore o peggiore di altre, ma il mondo cambia e… anche i professori e i presidi!)

3 – le prospettive future di lavoro.

Il punto 3, in teoria, dovrebbe essere quello che conduce alla decisione finale, ma, ahimè, è quello più controverso.
Se uno ha il papà dentista o commercialista e vuole proseguire la professione paterna, beh, allora la scelta è più facile (se non altro, si ritrova lo studio già avviato!). Ma, con i tempi che corrono, normalmente la scuola frequentata e il diploma conseguito non garantiscono più che chi abbia studiato da ragioniere poi lo faccia veramente o che chi ha frequentato l’istituto agrario vada a lavorare in un’azienda agricola… Oggi un diploma (qualsiasi) è richiesto anche per fare il commesso in un supermercato o l’impiegato generico in un ufficio. Il mondo del lavoro e le sue leggi cambiano rapidamente e ancora cambieranno nell’arco di tempo in cui i ragazzi, voi, arriverete a diplomarvi. Ciò che è certo oggi non lo sarà domani. Questo non perché il mondo si sia messo a girare più velocemente, ma perché il libero mercato, lasciato troppo libero, genera confusione, incertezza, insicurezza. Ma anche perché la tecnologia si evolve rapidamente e genera necessità, servizi e posti di lavoro nuovi e diversi. Quindi dovrete essere pronti ad una certa elasticità e flessibilità nel vostro futuro. Iniziando già da ora a pensare che la scelta della scuola superiore non influenzerà del tutto la vostra vita futura e non determinerà in modo definitivo il vostro destino. Ripensamenti, passaggi, cambiamenti di percorso saranno sempre possibili. Quello che vi resterà d’importante, in ogni caso, sarà l’aver vissuto un’esperienza scolastica positiva e valida: ciò, naturalmente, dipende per un 50% dalla scuola, ma per l’altro 50% solo da voi, dal vostro impegno e dal vostro entusiasmo nell’apprendere.